SUBITO I BOSCHI URBANI / 2 OTTOBRE 2019

SUBITO I BOSCHI URBANI / 2 OTTOBRE 2019

Leggiamo con favore che l’amministrazione comunale sta concordando con la proprietà dei terreni fronte Sile, a S. Giuseppe, la realizzazione di un bosco. La piantumazione di boschi urbani è stata proposta da Impegno Civile fin dal 2008; allora suscitava ironia; ci fa piacere che finalmente sia seriamente considerata.
Il bosco sarebbe realizzato laddove il vecchio PRG prevedeva la costruzione di 41.000 mc di nuova edilizia.
In effetti, sembra a tutti inopportuno costruire residenze su un’area così vicina all’aeroporto, quando non si è ancora capito quanti decolli ENAC consentirà in direzione della città cioè quasi sopra quei terreni.
Si vorrebbe però sapere dove “atterreranno” (cioè dove saranno trasferiti) quei mc di edilizia “decollati” (cioè tolti) da quell’area.
Già, perché, se il loro “decollo” è visto con favore, preoccupa “l’atterraggio”.
Quei 41.000 mc equivalgono (circa) a 13.700 mq di residenza: circa 125 appartamenti per 270 abitanti.
Il successo commerciale dei recenti interventi edilizi (Bosco verticale in Alzaia, ex Zanotti in V.le Cesare Battisti …) dimostra che effettivamente esisteva una richiesta inevasa di alloggi adeguati agli standard attuali, a fronte di un parco esistente obsoleto.
Non va però dimenticato che (senza crescita demografica), per ogni nuovo alloggio costruito, se ne libera uno di vecchio, che il numero di alloggi vuoti nel comune è ad oggi stimato in circa 4.500 e che, in ragione dell’età dei residenti, è lecito prevedere che nei prossimi 15 anni la popolazione calerà di 5.000 abitanti. Il che si tradurrà in altri 2.300 appartamenti vuoti. Dunque se anche non costruiremo più nulla di nuovo, al 2035 avremo circa 6.800 appartamenti vuoti (cioè spazio per 15.000 abitanti che non ci saranno).
E dunque, c’è ancora bisogno di costruire?
Bisogno no, ma convenienza sì, fintanto che costruire il nuovo costa meno che ristrutturare l’esistente.
Però procedendo così la cementificazione aumenterà.
Tuttavia l’amministrazione comunale ha uno strumento efficace per contrastarla.
Il comune di Treviso ha gli oneri di urbanizzazione (che si applicano solo ai nuovi insediamenti,) più alti del Veneto, ma non ancora così elevati da indirizzare l’attività edilizia alla ristrutturazione e al recupero dell’esistente.
Riteniamo che l’amministrazione debba utilizzare questo strumento proprio per scoraggiare ulteriore nuova cementificazione
Sarà questa una concreta risposta a quello che ci chiedono a gran voce i nostri figli e nipoti.
Luciano Franchin per Impegno civile

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